«Missa Brevis» di MacMillan, note per una liturgia contemporanea
I temi, i testi, le forme e i generi a cui il musicista scozzese principalmente attinge sono infatti gli stessi che nei secoli hanno contribuito a rinsaldare il patrimonio musicale della liturgia cattolica, reinterpretati e riattualizzati attraverso una modernizzazione del linguaggio proposta da chi vive quotidianamente un'autentica esperienza di fede «dal di dentro», nell'assidua frequentazione delle assemblee di fedeli e delle compagini corali che ne accompagnano le celebrazioni.
Sotto la guida di Alan Tavener, nel progetto discografico intitolato Tenebrae (pubblicato da Lynn e distribuito da Sound and Music) l'ensemble vocale Cappella Nova ha rivolto un tributo all'arte di MacMillan partendo appunto dalla giovanile Missa Brevis per arrivare a lavori più maturi e recenti come il ciclo degli Strathclyde Motets, brani da cantarsi durante la Santa Comunione per accompagnare la meditazione e il raccoglimento di fronte al Mistero eucaristico, o come i tre vertiginosi Tenebrae Responsories, estrapolati dall'Ufficio notturno del Venerdì Santo; opere che offrono continui spunti di riflessione e di introspezione, incalzati dall'alternanza tra mistiche oasi sonore e aspre dissonanze, stranianti contrasti timbrici e fulminee escursioni dinamiche. Perché, pur nel riferimento a riti e liturgie del passato, la musica sacra di MacMillan è perfettamente in grado di esprimere le lacerazioni e i tormenti del mondo contemporaneo; quelle tensioni a cui l'animo di un giovane diciassettenne cercava di dare sollievo affidando a un foglio di carta pentagrammata parole e note di una Santa Messa.