Un grande terrazzo dove tutto è bianco, dalle tende che riparano dal sole alle tovaglie e alle poltroncine del ristorante dove anche il servizio avviene nel silenzio più assoluto per non disturbare l'incanto di questa strana città dove convive la bellezza antica con il panorama dei suoi tetti rosati e, sotto il disordine, l'immondizia non raccolta, il rumore delle macchine impazienti. È quella Roma che dall'alto offre il suo splendore di cupole, di torri, di giardini pensili e da la sensazione di navigare su un mare senza fine. Una bellezza che toglie la nozione del tempo reale, distoglie dalle incertezze politiche del giorno e permette di sognare l'amicizia, la solidarietà, la forza del lavoro comune per quella che De Gasperi chiamava «la nostra patria Europa». Hans-Gert Pottering, oggi presidente della Fondazione Adenauer, guarda con piacere questo incanto parlando di storia antica e nuova con passione, quasi le sue parole potessero dare più forza e più speranza a quella unità dei popoli europei tanto sognata da Schuman, De Gasperi, Adenauer. Egli segna ancora la via per la salvezza della vita e della cultura europea che già oggi si presenta con la forza di 500 cittadini appartenenti a 58 Paesi i quali, con fatica ma anche con generosità, cercano una possibile unità di progetti per un futuro sempre più stretto e comune. E fu ancora a Roma, alla tavola rotonda del 1953, che De Gasperi pronunciò queste parole: «La tendenza all'unità è una delle costanti della storia. Dapprima embrionali, appena abbozzati, gli aggregati umani entrano in contatto, quindi si agglutinano sino a formare un insieme più vasto e più omogeneo, poiché più la società umana si dilata, più si sente una. Nel loro istinto oscuro, ancor prima che si faccia luce nei loro cuori, gli uomini portano già ciò, che secondo la parola di Cristo, Dio desidera da parte loro: ut unum sint, finché siano una cosa sola».Mi venne chiesto alcuni anni fa di incontrare il figlio maggiore di Konrad Adenauer in occasione della inaugurazione di un palazzo dedicato a mio padre a Strasburgo. In una grande piazza molto semplicemente vidi venirmi incontro questa persona, allora anch'io presi a camminare verso di lui. Cosa potevamo dire uno all'altro, ognuno aveva nel cuore il proprio padre. Allora aprimmo le braccia e lasciammo confondere le nostre lacrime. Le Fondazioni che portano il nome dei due padri d'Europa continuano da anni un loro colloquio positivo per un rilancio dell'unità politica dei Paesi europei e offrono studi per superare anche l'attuale crisi economica. L'unità politica, nella forza che sembrerà migliore, resta nei loro programmi assieme al progetto di interessare il popolo giovane a questa rivoluzione che per la prima volta nella storia dell'umanità trova motivi per darsi istituzioni comuni, non come risultato di guerre, ma per una volontà comune. Pottering che è stato presidente dell'Euro-Parlamento dal 2007 al 2009 lavora con passione su questa strada.