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«Ateo è bello»? Sarà, ma in fondo fa ridere

Pier Giorgio Liverani domenica 18 agosto 2013
«Ateo è bello!»: è il tema del numero 5 di MicroMega, l'«almanacco di libero pensiero» questa volta monografico. Se l'ateismo potesse essere considerato una scienza (ne è piuttosto il contrario, come dice la sua alfa privativa), su MicroMega apparirebbe come un trattato di tipo scientifico: duecentotrenta pagine e ventisei autori di discreta risonanza giornalistica, dei cui lavori possiamo riferire solo i titoli: si comincia con un «Atlante dell'ateismo» e si prosegue con «Le buone ragioni dell'ateismo militante», spiegando «La vita a ostacoli dell'ateo italiano» e «Perché non abbiamo più bisogno di Dio» (questo parrebbe essere uno dei frutti delle nozze tra «ateismo ed evoluzione»). Nell'almanacco si parla poi delle «Basi biologiche del sovrannaturale», cioè del «Perché crediamo», si riassume «L'ateismo nella storia della filosofia», si analizzano le posizioni di «Atei e credenti di fronte alla morte» e «L'ateismo nel mondo islamico» per finire con «Le consolazioni dell'ateismo». Ce n'è bisogno. Tutto ciò potrebbe far pensare a un lavoro serio di cui attendere una conclusione equivalente. Invece la chiusura di questo trattato è affidata ad Alessandro Robecchi, che è uno degli autori di Maurizio Crozza, il comico della tivù "La7". Robecchi butta in burletta tutto il lavoro delle precedenti 205 pagine: praticamente una lunga barzelletta dal titolo «Self made God», cioè «Dio che si è fatto da sé». Da bravi atei, nessuno tra i redattori di MicroMega si è accorto che questo titolo forse faceva ridere, ma si avvicinava alla verità dei credenti. Anche ammesso, però, che davvero "ateo sia bello", la conclusione di questa specie di enciclopedia dell'ateismo è davvero brutta: immediatamente dopo le battute alla Crozza, c'è anche la tragica storia, curata dalla moglie, di un musicista – Paolo di Modica – morto di Sla (la sclerosi laterale amiotrofica) a soli 42 anni. Il poveretto non meritava certo di avere come sottofondo musicale alla sua commemorazione le risate degli atei su Dio. Anche perché lui «diceva sempre che, se esisteva un Dio, questo si chiamava Johann Sebastian Bach». E pure in questo c'è un po' di verità: «La bellezza vi salverà» è scritto nell'Idiota" di Dostoevskij e questo ripeteva ai suoi ragazzi anche don Tonino Bello.UMBERTO MOSÈIl prof. Umberto Veronesi conferma (Corriere della sera, domenica 11) di non essere credente, ma – bontà sua – ritiene che «i dieci comandamenti contengono molti aspetti condivisibili». Nonostante ciò, «ognuno debba costruire i propri principi e non farseli costruire da un ente superiore». Detto e fatto: «Ai miei figli ho insegnato a passare dalla triade tradizionale dell'etica, quella di "Dio, patria e famiglia" (che non è nei comandamenti, ndr), a una di valori nuovi: "libertà, solidarietà e tolleranza"». Insomma, si è promosso sul campo «ente superiore».DIRITTI CIVILI E ANIMALISecondo l'Unità (lunedì 12) poiché «i diritti degli animali [sono] prova di civiltà», il Pd ha istituito un «Dipartimento salute e tutela degli animali» per «dare attenzione e risposte concrete ai loro diritti». A forza di parlarne, anche gli animali avranno la loro lista di "diritti civili": potranno abortire, accoppiarsi tra maschi o tra femmine, drogarsi, suicidarsi… Tutte conquiste di civiltà.