Là dove l'uomo trama per la distruzione, Dio sogna, anzi progetta, la ricostruzione. Ecco perché nel libro di Zaccaria si afferma che Gerusalemme, la città nella quale Dio abita in mezzo agli uomini, rinascerà se solo Israele ricorderà l'amore del Signore. San Zaccaria fu un profeta della "ricostruzione", chiamato a operare in mezzo al popolo di Dio dopo il rientro dall'esilio Babilonese, che aveva strappato Israele dalla sua terra. Il suo nome significa letteralmente «Dio ricorda» e proprio questo è l'annuncio che egli rivolge a Israele: per guardare avanti bisogna attingere al passato, a quella relazione speciale con il Signore che sta all'origine di tutto. Questa è la via per rendere Gerusalemme casa di tutti gli uomini, di ogni nazione, senza distinzione: a proteggere questa città sarà Dio stesso. «Io sono molto geloso di Gerusalemme e di Sion - dice il Signore per bocca del profeta –, ma ardo di sdegno contro le nazioni superbe, poiché, mentre io ero poco sdegnato, esse cooperarono al disastro. Perciò dice il Signore: Io di nuovo mi volgo con compassione a Gerusalemme: la mia casa vi sarà riedificata - oracolo del Signore degli eserciti - e la corda del muratore sarà tesa di nuovo sopra Gerusalemme». Zaccaria era della tribù di Levi e fu chiamato al suo ministero attorno all'anno 520 a.C.; sua la profezia del Messia a cavallo di un asinello, immagine di una potenza, quella di Dio, che si mette a servizio dell'uomo.
Altri santi. Sant'Onesiforo, discepolo di san Paolo e martire (I sec.); Sant'Eleuterio di Spoleto, abate.
Letture. Romano. 1Cor 6,1-11; Sal 149; Lc 6,12-19.
Ambrosiano. 1Pt 1,13-21; Sal 102 (103); Lc 16,1-8.
Bizantino. Eb 2,2-10; Lc 10,16-21.