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Voltiamo il foglio

Andrea Pedrinelli martedì 20 agosto 2019
Virgilio Savona del Quartetto Cetra era persona garbata e colta, che amava molto, anche da solista, usare l'arma dell'ironia. Ad esempio (era il 1972) per riflettere su valori per troppi divenuti abitudine. «Prima d'andare a mangiare ti segnerai, perché tu sei un privilegiato. Incomincia l'inganno? La storia non è terminata, voltiamo il foglio». Poi, sempre con ironia, Savona azzardava sarcasmi simili a denunce. «Ora che vai a scuola il tuo maestro ascolterai; è sapiente su tutto, se desideri la promozione dovrai essere ubbidiente! Continua l'inganno? La storia non è terminata, voltiamo il foglio». Quindi col sorriso andava oltre. «Ora che sei militare ai superiori ubbidirai: quando ti danno l'attenti sui talloni devi scattare, quando danno riposo il piede sinistro avanzare… Si conferma l'imbroglio? La storia non è terminata, voltiamo il foglio». Sino a chiudere il suo viaggio in una società cosiddetta libera e moderna sempre fra lampi d'ironia. O forse no... «Ora sei pronto per l'uso, in ufficio o in officina programmato per lavorare; a sera la televisione ti conserva disinformato, però la domenica in cambio t'addormenta col campionato. È qui, che rimani fregato, che non ti salvi dall'imbroglio! Ormai ti hanno condizionato... A voltare il foglio». Eh già: mai fidarsi, dell'ironia arguta dei grandi.