Vola l'export del lattiero caseario
Nell'ambito di una generale crescita delle esportazioni nei primi mesi dell'anno, quelle lattiero-casearie, secondo quando indicato da Assolatte, non sono state da meno. Anzi, i tecnici del settore, parlano di «ottimi risultati messi a segno negli ultimi due mesi». Aprile, dice una nota dell'associazione dei trasformatori, «si è chiuso con uno straordinario +30% dei volumi, con eccezionali performance messe a segno in Francia (+27,3%) e in Spagna (+44,8%)». Numeri in qualche modo previsti - «la ripresa era nell'aria» è il commento di Assolatte -, ma non per questo meno importanti. Anche perché pare non siano temporanei aumenti delle vendite. «Non si tratta – dice sempre Assolatte –, di un banale rimbalzo dopo le perdite registrate negli scorsi mesi. Viaggiamo a tassi medi di crescita del 10% rispetto al periodo precedente alla pandemia. In un solo quadrimestre abbiamo superato il miliardo di euro di vendite di formaggi all'estero». E ci sono anche casi particolari come quello del mercato Usa. L'abolizione dei dazi alle importazioni, pare abbia già avuto ottimi effetti. «In due soli mesi senza dazi – fa ancora notare Assolatte –, l'export caseario è passato dalle stalle alle stelle. Dal -76% di inizio anno, con la sospensione dei super dazi è iniziato un eccezionale recupero e, se continua il trend degli ultimi due mesi, per la prima volta i nostri formaggi sfonderanno il tetto delle 40.000 tonnellate. Un record assoluto». E prestazioni da primato pare si stiano verificando anche in Canada.
Grandi numeri, quindi, quelli che la trasformazione lattiera nazionale sta collezionando in questi mesi. Numeri che, d'altra parte, sono la conferma della bontà (economica) delle nostre imprese e della loro capacità di farsi valere sui mercati mondiali. Rimangono tuttavia almeno due incognite sul futuro del settore. Da un lato, l'andamento della pandemia che potrebbe condizionare ancora notevolmente la situazione. E, dall'altro, l'evoluzione delle grandi relazioni internazionali (l'esperienza con gli Stati Uniti e quella con la Russia sono lì ad insegnare), così come le mosse di quella larga parte di concorrenza sleale che anche nel comparto lattiero-caseario conta moltissimo.