«Preziosa e fragile Instancabile e precaria Chiara e magnetica Leggera come l'aria. Allenami, insegnami a vivere con te; E non si ferma mai, Non si riposa mai. Ha mille rughe ma è sempre giovane Ha cicatrici qua ferite aperte là, Ma se ti tocca lei ti guarirà; Ha labbra morbide, Braccia fortissime E se ti abbraccia, ti libererà». Una bella canzone dedicata alla libertà che Lorenzo Cherubini - in arte Jovanotti - riesce a corrispondere in maniera immediata col senso semplice che tutti abbiamo della libertà. Preziosa e fragile, proprio così, basta un nulla per perderla, facilissimo, stupido, inciampare nelle innumerevoli trappole tese a rubarcela. Ma ne abbiamo bisogno come dell'aria. Luce che si respira, pane che non sa di sale - lo pane altrui, come direbbe Dante - ma è caldo, spezzato in compagnia, dolce come miele. La libertà è il sapore della terra promessa, figlia di un dono e dono essa stessa. Palestra dove esercitarsi a imparare ad amarsi. Non è uno spazio libero ma un territorio abitato, giardino di biodiversità, cittadinanza multietnica. Corpo acciaccato da perpetue invasioni, da continui, perfidi saccheggi; dilaniato da privilegi e diritti negati, da esclusioni e sottrazioni. Occorre farsi braccia di quell'abbraccio che è la libertà per esser risanati.