Ricordo che nei primi dispositivi elettronici degli anni Ottanta, scopo precipuo del giocatore era quello di evitare tanti piccoli ostacoli che si frapponevano improvvisi tra lui e il percorso che, a seconda della meta, avrebbe dovuto percorrere. Entravano in gioco il fattore tempo e la reattività alle minacce che di volta in volta avrebbero ostacolato la sua prova di abilità e scaltrezza. Mi sembra di ritrovare l'eco di un meccanismo simile nella frequentazione della maggior parte di siti web che oggi forniscono informazione. La logica dei banner pubblicitari è infatti quella di evitarli per giungere alle informazioni desiderate. A chiunque sarà capitato di cercare di leggere una determinata notizia facendo slalom, con il puntatore del computer, tra creme di bellezza, cibi per cani, mutui agevolati. Bisogna sapersi muovere con acuta destrezza tra mille insidie pubblicitarie che ti scaraventano da un universo all'altro. L'ostacolo da superare non è più quello finalizzato al compimento di un gioco, ma quello di riuscire effettivamente a “stare” dove si vorrebbe, e portare a termine, magari, la lettura di un articolo senza improvvisarsi provetti “giocatori” premiati, infine, dalla lettura dell'articolo prescelto. Ed è anche e non solo per questo che mi auguro che il giornale cartaceo duri per sempre.