«Viva l'Inghilterra» che va via E il grande peso delle parole
L'ambasciatore Sergio Romano, sul "Corriere", è assai meno entusiasta: «Uscendo dalla Ue» il Regno Unito «diventa un piccolo Stato dell'Europa settentrionale, una sorta di pensionato della Grande politica mondiale e molto più simile ai regni scandinavi di quanto possa assomigliare ai più ambiziosi Stati dell'Europa continentale». Gli replica ancora su "Libero" un piroclastico Iuri Maria Prado. Una sola sua frase comincerebbe qui per tracimare a pagina 3. Anche Romano, temiamo, finisce tra la «pubblicistica mediocre, moralmente appannata e intellettualmente pigra» prona al servizio del «Grundenprinzip di un'Europa germanizzata», bum.
Le parole sono importanti. «Declino del cristianesimo», o della cristianizzazione: il "Corriere" ospita una replica del teologo e vescovo Bruno Forte a Galli della Loggia; il professore ribatte con puntiglio, scegliendo l'espressione «misere plebi». Titolo: «Ma il futuro della Chiesa è solo tra le plebi?». Ovviamente no. Ma perché non scrivere poveri, ultimi, scartati? Ah, le parole.