Tutti i reali, chi più e chi meno, hanno i loro scrittoi pieni di segreti. E non sempre sono quelli di Stato. Anzi, gli affari di cuore corrono il più delle volte di pari passo, o interferiscono, con l'acquisizione e il mantenimento del potere. Poi ci sono i familiari, la corte e i politici che sono costretti, volenti o nolenti, a mettere tutto a tacere. Anche la piccola, longeva Vittoria, assisa al trono in età giovanissima, non affascinante di fisico ma carismatica di carattere, si scopre che ebbe un grande amore, assolutamente platonico, con un allora suo suddito e segretario, Abdul Karim, indiano e musulmano, vicenda emersa nei dettagli soltanto nel 2010 e finalmente conosciuta grazie all'omonimo libro di Sharabani Basu che si basa a sua volta sul diario iniziato a scrivere proprio da Abdul nel 1887. Stephen Frears, narratore di regine, dopo il suo The Queen, fa un salto indietro di quasi cent'anni per soffermarsi con ironia sull'ottusità della corte britannica e sullo sbigottimento dell'indiano quando osserva usi e costumi per lui incomprensibili,
limitando la vita quotidiana e le libertà di un monarca. (Lu.Pe.)