I martiri del XX secolo sono l'espressione più efficace del bisogno del mondo contemporaneo di ricordare la radice di trascendenza piantata nel cuore di ogni uomo. Radice che le ideologie totalitarie hanno cercato inutilmente di estirpare. Il beato Pietro Verhun fu una vittima del regime comunista sovietico e appartiene a un folto gruppo di martiri ucraini. Nato nei pressi di Lviv nel 1890, non poté da ragazzo seguire la sua vocazione al sacerdozio ma riuscì a completare gli studi teologici tra Praga e l'Ucraina dal 1920 al 1927, quando venne ordinato sacerdote – di rito greco-cattolico – e inviato a Berlino come responsabile per i cattolici ucraini residenti in Germania. Qui venne arrestato nel 1945 dall'Armata Rossa e deportato in Siberia. Morì, segnato dalle percosse, nel 1957.
Altri santi. San Massimo di Nola, vescovo (III sec.); beata Anna Maria Adorni, fondatrice (1805-1893).
Letture. Eb 12,18-19.21-24; Sal 47; Mc 6,7-13.
Ambrosiano. Sap 14,12-27; Sal 15; Mc 11,15-19.