Non possiamo non riconoscerci in quel padre, che non ebbe il coraggio di vedere nel figlio la capacità di intuire dove stava la verità e di diventare così testimone dell'amore più autentico, quello di Dio. Così la storia di san Vito oggi è ancora un invito a saperci porre in ascolto delle nuove generazioni e dei sogni che guidano il loro cuore. Forse è anche per questo messaggio profetico che la devozione popolare a san Vito è così radicata. I particolari biografici riguardanti questo santo adolescente sono andati perduti, ma l'antichità del culto è attestata dal Martirologio Geronimiano: Vito era nato a Mazara del Vallo ed era cresciuto nella fede grazie agli insegnamenti del pedagogo Modesto e alla cura della nutrice Crescenzia (anche loro poi destinati al martirio a causa del Vangelo). Il padre, non accettando la sua fede, cercò di farlo abiurare ma lui seguì il suo “sogno” e per questo morì martire in Lucania: era forse l'anno 303. È uno dei 14 santi ausiliatori ed è invocato per la guarigione da diverse malattie come il “ballo di San Vito”.
Altri santi. Sant'Amos, profeta (VIII sec. a.C.); beato Luigi Maria Palazzolo, sacerdote (1827-1886).
Letture. Romano. 2Cor 8,1-9; Sal 145; Mt 5,43-48.
Ambrosiano. Nm 9,15-23; Sal 104 (105); Lc 6,6-11.
Bizantino. Rm 10,11-11,2a; Mt 11,16-19.