Vita sui marciapiedi (vero popolo a Niamey)
Sui marciapiedi la vita è informale e irregolare. Anche i mendicanti trovano uno spazio a parte e fanno i pendolari con la strada accanto. Sono preziosi e loro modo insostituibili. Difficile salvarsi l'anima senza di loro. Le elemosine nel giorno della preghiera solenne e quelle occasionali gli altri giorni rendono i mendicanti altrettanto meritevoli di coloro che li assistono. Si salvano, a loro modo, entrambi. Aiutano a superare obsolete categorie tra materiale e spirituale, corpo e anima, pubblico e privato. Ogni cosa, infatti, è uno spettacolo senza limiti di tempo e spazio, così come il neoliberismo insegna e pratica. Agli incroci si offrono allo sguardo di frettolosi e incauti autisti i variegati tipi di umanità solitamente e pudicamente nascosta. Ciechi, storpi, zoppi, mutilati, muti e senza arti che si muovono con disinvoltura su carri a rotelle che funzionano a spinta. I bambini sono, come sempre, in queste e altre circostanze, i loro migliori alleati. Guidano i ciechi e fanno sentire i sordi, conducono i paralizzati, tendono la mano per i mutilati e chiedono un aiuto per i muti. Gli altri bambini, chiamati popolarmente 'talibé, piccoli studenti di scuole coraniche informali, dai quartieri di periferia raggiungono i marciapiedi del centro. I marciapiedi sono arredati da fiori finti di plastica, vasi di porcellana cinese, utensileria di seconda mano, serrature con chiavi, lucchetti colorati, passeggini per neonati, vasche per bagnetto a forma di cigno, spezie, patate di Agadez, carote e insalate del lungofiume, mele verdi e arance per tutte le stagioni, coltelli di diverse dimensioni, legna da ardere già tagliata, scarpe sportive, da passeggio e con tacchi a spillo che si piantano nella sabbia. Si trovano senza problema gli ultimi ritrovati della telefonia mobile e i pezzi di ricambio altrove scomparsi, non mancano i medicinali per le malattie più probabili. I quaderni sono esposti accanto a penne a sfera, sedie e materassi a molle sono a volte assieme ad armadi a specchio, appaiono sempre più spesso piccoli pannelli solari che il sole del Sahel mantiene in attività permanente, seminascosti dietro una paratia si trovano i capri che hanno il loro mondo a parte e le incaute galline faraone che vedono i loro giorni svanire nei fine settimana. Non si fermano mai coloro che vendono sigarette, caramelle e succhi di frutta. Seduta dietro una grande cesta che raccoglie alla rinfusa i profumi più raffinati per donne in cerca di emozioni, c'è una madre che nutre al seno l'ultimo nato. È la vita che rinasce dai marciapiedi.
Niamey, marzo 2019