Vita e morte di una donna di fede: la Rete racconta qualcosa di più
Grazie al suo “corrispondente” di Ischia, Ciro Di Sarno ( tinyurl.com/y7zqr8qv ), don Leonardi pubblica pressoché integralmente le parole del marito di Lina Balestrieri, Antonio Cutaneo, che dopo averla definita «una santa» non ha eluso la domanda ricorrente ogni volta che un evento naturale porta drammaticamente il lutto nelle famiglie e nelle comunità: «Davanti a tutti quelli che dicono “dov'è il tuo Dio?”, a quanti bussano e chiedono ancora che cos'è la verità, la risposta è una soltanto: “Lina ha scelto la parte migliore che non le sarà mai tolta!”. Piuttosto, un'altra è la domanda: “O morte dov'è la tua vittoria?” e dov'è infatti la vittoria della morte in una donna che ha sempre annunciato con forza le parole di San Paolo: “Per me vivere è Cristo e il morire un guadagno”?».
Accattoli, con la biografia che ha messo insieme ( tinyurl.com/ya2pgsm8 ), dà a queste parole e alla santità che il marito ha riconosciuto a Lina Balestrieri lo spessore di un percorso personale ed ecclesiale non lineare, ma dai bei frutti: «Dal vissuto cristiano veniva la sua contagiosa allegria e il buonumore con il quale agganciava ognuno che a lei si rivolgesse. La sua casa era sempre affollata, soprattutto di domenica, quando ospitava i fratelli con le famiglie e altri ospiti occasionali, facendo sentire tutti in famiglia. Ottima cuoca e buona conoscitrice delle tradizioni di Ischia, sapeva trasmettere, con contagiose spiegazioni in dialetto, la gioia di vivere e di stare insieme».