Si discute molto di servizio pubblico. Ci si chiede come si possa formulare il concetto. Spesso è più facile dire cosa servizio pubblico non è. Gli esempi abbondano. Basta andare indietro di qualche giorno per rintracciare la squallida tabella sessista della Perego a Parliamone sabato o la pietosa lite tra Magalli e la Volpe a I fatti vostri (scuse a parte) o le bizze e i battibecchi delle dive di Ballando con le stelle. E questo tanto per restare in casa Rai, che al servizio pubblico sarebbe tenuta. Se poi andiamo a curiosare da altre parti, dobbiamo annoverare che nell'ultimo Domenica live di Canale 5 si è arrivati persino alle mani. Se questi esempi primeggiano (deprecabili in tutto il loro squallore), ce ne sono per fortuna altri di segno opposto. Pochi, ma ci sono. Proprio ieri parlavamo di un prodotto di Sky sull'autismo che può a buon diritto inserirsi in questo elenco. Ma la scorsa settimana un esempio ce l'ha offerto anche la stessa Rai, servizio pubblico per antonomasia, anche se non sempre all'altezza del compito. Parliamo della Tgr, la Testata giornalistica regionale, che come si sa (in onda su Rai 3) riunisce sotto un'unica direzione i vari prodotti giornalistici realizzati dalle redazioni delle sedi locali dell'azienda. Dal 27 al 31 marzo, forse per la prima volta (se la memoria non ci inganna), in tutte le edizioni dei telegiornali e dei giornali radio, nelle rubriche del mattino (“Buongiorno Italia” e “Buongiorno Regione”), sul sito web e sui profili social della testata, i giornalisti della Tgr hanno raccontato, regione per regione, Vita da pendolare, ovvero odissee quotidiane e speranze di un popolo al quale appartiene un italiano su due. Una campagna sociale, insomma, che ha dato spazio a denunce e proteste, ma anche all'informazione di servizio per una mappa del trasporto ferroviario tracciata grazie alle voce dei protagonisti: dalla stazione fantasma in provincia di Viterbo al terminal degli autobus di Campobasso, pronto da decenni e mai entrato in funzione; dai pendolari transfrontalieri del Piemonte, della Val d'Aosta e del Friuli ai treni lumaca in Umbria. E ancora le storie dei pendolari del terremoto nelle Marche e la lotta ai “portoghesi” a Trento. Inchieste e servizi anche sulla sicurezza per quello che è stato un buon esempio di servizio pubblico partito dall'attenzione al territorio.