Rubriche

Virginia Raffaele tra metafore e realtà

Andrea Fagioli giovedì 13 settembre 2018
La filastrocca Come quando fuori piove, che serve per ricordare i semi e l'ordine delle carte da gioco (cuori, quadri, fiori, picche), è il titolo della prima serie tv interpretata da Virginia Raffaele in onda da ieri sera, per sei settimane, il mercoledì alle 21,15 su Nove. Anche la popolare imitatrice, come le carte, si fa in quattro in questa originale produzione in cui il trasformismo resta la cifra essenziale. Lo si ribadisce a partire dalla sigla con le quattro parole del titolo scritte con quattro caratteri diversi su immagini stilizzate di auto che si trasformano al pari delle quattro donne di età e classi sociali diverse che per motivi differenti sono in viaggio con un compagno. Gregoria è un'anziana, ricca e nota economista che a bordo di una limousine guidata dal giovane Ettore è diretta da Roma in Svizzera. Susanna è una sposa che assieme al marito sta inseguendo il fotografo di cui ha perso le tracce mentre erano diretti a una cascata per una foto romantica. Saveria è un'attrice famosa quanto insicura che deve recarsi a un provino con Pedro Almodóvar. In questo caso il compagno di viaggio (il suo agente) si materializza come voce dal cellulare. Giorgiamaura è una diciannovenne pugliese con problemi caratteriali che vuole partecipare ad Amici di Maria De Filippi. Viaggia con un furgone guidato dallo zio Rocco. Ognuna delle quattro donne affronta imprevisti e situazioni surreali. Niente sembra, però, accomunarle. Ma con lo scorrere dei chilometri si capisce che a unirle è la ricerca di se stesse, il tentativo di fuggire dalla solitudine, ma anche la rivalsa nei confronti degli uomini. Per la Raffaele è un'ulteriore prova d'attrice basata non tanto sul corpo quanto sul volto, con inquadrature perlopiù statiche e in primo piano. Le quattro donne appaiono sempre sopra le righe, esasperate nelle loro fobie. Non mancano momenti di autentica comicità, ma a prevalere, al di là di tutto, è lo scavo introspettivo su personaggi alla ricerca della loro strada, reale e metaforica. Insomma, una serie più seria di quanto si possa pensare, comprensiva di colpo di scena: quando appare il fotografo scomparso riconosciamo che si tratta di Oliviero Toscani, perso in mezzo a un campo, mentre insegue due ricci per realizzare, nel caso fossero sposati, l'agognata foto di matrimonio.