Giulio Isola. Venezia, ora la frittura fa marciare i vaporetti
Il risultato sarà doppio: da una parte lo smaltimento "utile" di un liquido che, se disperso, sarebbe altamente inquinante; dall'altra un risparmio nei costi di gestione del trasporto. Insomma, l'olio che – disperso nell'ambiente – potrebbe magari finire a galleggiare persino nei canali di Venezia, ci camminerà invece sopra nel chiuso dei serbatoi e degli stantuffi delle caratteristiche imbarcazioni che percorrono incessantemente il Canal Grande in un verso e nell'altro trasportando milioni di turisti.
Nessun pericolo, poi, che il liquido delle fritture domestiche – opportunamente raccolto in appositi recipienti dalla municipalizzata che si occupa dei rifiuti – ammorbi nella combustione l'atmosfera della laguna: il periodo di sperimentazione servirà appunto a monitorare le emissioni inquinanti dei vaporetti "a olio". In attesa che, grazie a nuovi attesi investimenti, anche in piazza San Marco possano approdare mezzi a tecnologia elettrica.