Valori educativi in Harry Potter e storie di ecumenismo editoriale
Anche la saga di Harry Potter è stata oggetto, a suo tempo, di polemiche contrapposizioni: autorevoli autori cristiani ne diffidarono a motivo della sua ambientazione in un parallelo mondo magico. Non portano invece traccia di diffidenza, anzi, lasciano intendere di riconoscervi comunque una ricchezza di valori educativi, se non esplicitamente cristiani, i post della Zenit ( tinyurl.com/j624hcb ) e di Nbq ( tinyurl.com/h8qbzmy ) che negli scorsi giorni hanno anticipato l'uscita del volume di Marina Lenti J. K. Rowling. L'incantatrice di 450 milioni di lettori: una biografia dell'autrice della saga che si annuncia essa stessa, in certo modo, un fantasy (oltre che un vero e proprio inno alla speranza per chi a vario titolo vive o cerca di vivere di editoria).
Considero questa benevolenza un'ulteriore, piccola magia, la cui formula comprende l'autorevolezza di Marina Lenti, vera esperta del genere fantasy (tra gli altri suoi saggi c'è anche una tolkieniana Hobbitologia) e segnatamente di Harry Potter, e il pedigree del suo editore, che è l'Ares di Cesare Cavalleri. Per conto mio, mentre mi appassionavo alla lettura dei sette romanzi della Rowling, coltivavo e partecipavo ai figli e a chi mi capitava a tiro un'intensità cristiana, se non cristologica, di quelle storie che ho poi trovato certificata da uno splendido libretto del pastore metodista Peter Ciaccio, Il Vangelo secondo Harry Potter. È uscito da Claudiana nel 2011, con un'inoppugnabile prefazione di monsignor Dario E. Viganò.