Validati i contributi del Fondo Clero
L'Inps interviene ora (circ.108 del 3 ottobre) per applicare il decreto di maggio e fornire le indicazioni sulle modalità di pagamento (versamenti autonomi, pagamenti cumulativi, bonifici, rimborsi ecc.) insieme alla decorrenza dell'obbligo contributivo. Anche per questi adempimenti l'Istituto di previdenza non aggiunge modifiche o innovazioni alle procedure in corso e per i rapporti con i competenti uffici delle diocesi e degli altri enti confessionali.
Doppia gaffe. Ma continua a ricadere in una gaffe, già segnalata in precedente occasione da Avvenire ed ora infelicemente ripetuta. Anche nella nuova circolare l'Inps ricorda le disposizioni della legge del Fondo (n.903/1973) relative agli obblighi contributivi, in vigore per i tutti i ministri di culto. Tra queste norme l'Istituto ancora riporta come i «sacerdoti godono del supplemento governativo di congrua».
Si tratta di un riferimento che da oltre 35 anni è stato superato dalla storia e dal diritto vigente. Il sistema statale del "supplemento di congrua" è stato sostituito dall'anno 1985 (legge n. 222) dal sistema del "sostentamento del clero", come regolato dall'8 per mille dell'Irpef, ed oggi gestito in autonomia dall'ICSC - Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero, e in rispettiva misura anche dalle maggiori confessioni religiose. Senza contare che sui contributi che accompagnavano la "congrua" è da tempo calata la pietra tombale della prescrizione.