Uno sguardo di fede
Non c'è tempo da perdere, chiama l'ambulanza che a sirene spiegate raggiunge l'ospedale. Intossicato da un cocktail di farmaci da lui stesso preparato, l'uomo viene miracolosamente salvato. Il giorno dopo la voce al telefono è affaticata ma le parole sono piene di gratitudine. «Grazie Laura, ti devo la vita. Dio è stato buono con me, vuole che resti ancora su questa terra». Nessuno pensava che i problemi familiari e le difficoltà economiche potessero spingerlo a un gesto estremo. E la donna non immaginava che, con tutti gli amici che aveva, decidesse di telefonare proprio a lei, la sua anziana segretaria. Eppure è proprio a lei che ha pensato quando la disperazione ha colmato la misura, e l'idea di farla finita ha preso possesso della sua mente. Lo sguardo di Laura, sempre lieto perché alimentato da una fede semplice e profonda, aveva lasciato il segno nel cuore dell'uomo. E il ricordo di quel volto aveva dato voce al grido di dolore che gli ha salvato la vita.