La gioia cristiana non è espressione di ingenuità o vacuo ottimismo, è uno spirito potente radicato nell'amore infinito di Dio, in grado di sanare ogni nostra ferita e di trasformare i nostri limiti. È proprio di questo genere di gioia che fu testimone san Nicola da Tolentino, sacerdote e religioso vissuto nel XIII secolo. La sua era una vita fatta di rigorosi digiuni, penitenze, ore di preghiere: nonostante questa austerità spirituale egli sapeva regalare il seme della gioia soprattutto nel confessionale. Era nato nel 1245 a Castel Sant'Angelo in Pontano nella diocesi di Fermo e a 14 anni era entrato fra gli eremitani di sant'Agostino di Castel Sant'Angelo. Divenne sacerdote nel 1274 a Cingoli, dedicandosi poi alla predicazione. Nel 1275 si stabilì a Tolentino dove restò fino alla morte il 10 settembre 1305.
Altri santi. San Nemesio di Alessandria, martire (III sec.); sant'Auberto di Avranches, vescovo (VIII sec.).
Letture. Ez 33,1.7-9; Sal 94; Rm 13,8-10; Mt 18,15-20.
Ambrosiano. Is 60,16b-22; Sal 88; 1Cor 15,17-28; Gv 5,19-24.