Una vera integrazione per mamme e figli
Sono molte le donne immigrate, alcune con figli di pochi mesi, che alla Comunità Sant'Egidio di Roma seguono questo programma. Donne che hanno un obiettivo ben preciso: diventare in breve tempo autonome e produttive in una società che stenta ad accoglierle. Alcune sono arrivate dal mare con i barconi e hanno alle spalle non solo il dramma del viaggio, altre provengono da corridoi umanitari. Sono tante, tutte con una grande voglia di futuro negli occhi.
Il Progetto “Madri rifugiate e loro figli: dall'accoglienza all'inclusione”, reso possibile con il sostegno di Msd Italia, aiuterà 400 di queste donne in quattrocento modi differenti, perché ognuna ha una storia diversa.
«Facciamo tutto il possibile – spiega Daniela Pompei, responsabile alla Comunità di Sant'Egidio per i servizi agli immigrati – affinché le nostre ospiti diventino in breve tempo autonome e lascino il posto ad altre che arriveranno dopo di loro. Da tempo teniamo dei corsi di economia domestica e di assistenza agli anziani in modo che possano trovare un lavoro. Paghiamo dei tirocini formativi e diamo anche un contributo per l'affitto di una casa dove poter vivere in maniera decorosa e autonoma con la famiglia».
Aiutare queste donne ad integrarsi non è facile, ma in un prossimo futuro se ne avranno sicuramente dei vantaggi, sia a livello economico sia di sanità pubblica.