Il post che mi ha messo sulle tracce di Marianna Boccolini è stato appena pubblicato sul profilo Facebook della madre, Mara Letizia Tomassoni: vi si annuncia che il docufilm Un mondo a colori, in cui si racconta la breve vita di questa ragazza di Narni, in Umbria, è ora disponibile anche con i sottotitoli in portoghese. Da lì è stato facile risalire alle sue altre tracce digitali. Il docufilm originale, in italiano (
bit.ly/3nZHidW ), e le versioni sottotitolate in francese, spagnolo, inglese e polacco, stanno sul canale YouTube che ne porta il nome. Su Facebook ecco la pagina "Marianna Boccolini Testimone di fede" (
bit.ly/3cU7uAt ) e il profilo quasi omonimo (se non fosse per l'aggiunta: "TuttipazziperMary"). A completare i riferimenti, una pagina sul sito "Santi, beati, testimoni" (
bit.ly/3ld4gwB ): la firma il frate minore Massimo Reschiglian, che è anche autore del volume Un mondo a colori. La storia di Marianna (Porziuncola 2019) e coautore, insieme a Maria Letizia Tomassoni, del docufilm. Così ho appreso di due storie. La prima, e certamente la più importante, è quella di una «santa della porta accanto», secondo la definizione cara a papa Francesco, morta nel 2010 a 18 anni per un incidente dopo aver lasciato alla sua famiglia e ai suoi amici il patrimonio di una spiritualità che «aveva dentro l'infinito», come dice nel video un suo insegnante, e che traduceva il Vangelo delle Beatitudini in cui credeva in una sua lucida "teoria dell'ultimo giorno": «Come vivrei questo momento se oggi fosse l'ultima volta che incontro questa persona? E se questo scritto, o questo regalo, o questa attività, fosse l'ultimo della mia vita?». La seconda è quella di una mamma che, con l'aiuto e il consiglio di un frate, ha ritenuto che la memoria della figlia non solo dovesse rimanere custodita nei cuori dei suoi familiari e dei suoi amici ma potesse farsi testimonianza cristiana. E ha preso a seminarla nel terreno digitale, pazientemente, senza clamori, affidandosi solo alla sua evidenza davvero luminosa.