Una per ciascuno
Che pugno al cuore: quando d'estate, in montagna, anch' io andavo così su un'altalena, gridando “Più forte!” ai compagni di gioco. E vedo ancora il cielo e le nuvole che si capovolgevano nei miei occhi, e il sole alto di luglio, accecante, insostenibile. E giù, verso la ghiaia del cortile, e di nuovo in alto: e scompariva il mondo, e rimaneva solo attorno a me quel cielo.
Folgorata da un ricordo in una smorta mattina di febbraio. Mi è parso proprio, per un momento, di essere bambina, piccola, agile, le ginocchia sbucciate dai voli in bici, i capelli lunghi e sciolti come una fiera femminile bandiera.
Mi ero scordata com'era andare in altalena, e il colmo di libertà lassù, nel punto più alto. Ci saranno le altalene, in paradiso? Devono esserci, mi dico, e voleranno dentro un blu profondo. Ci sono, sicuramente. Una per ciascuno dei bambini, che tutti siamo stati.