Una giovane famiglia che «non vede alcuna soluzione ai propri problemi di sussistenza» e che assicura «la massima gratitudine» a chi la farà sentire meno sola. Arriva dalla provincia di Napoli questa richiesta di aiuto, firmata da un sacerdote che espone con semplicità e partecipazione il caso di Franco, 41 anni, e Luana, 38, e dei loro due bambini. Lui aveva un lavoro regolare, faceva l'autista di pullman turistici, ma ha dovuto lasciare perché soffriva di continui dolori «che non gli hanno permesso più di svolgere con precisione e responsabilità il suo compito». I medici sospettano che si tratti di sclerosi multipla e stanno eseguendo tutti gli accertamenti. La moglie, originaria del Nord Italia, seguendo il marito aveva lasciato il suo impiego per accudire i due bambini, un maschietto di sei anni e una femminuccia di due. «La situazione economica – scrive il sacerdote – si è fatta sempre più pesante, anche perché i piccoli aiuti raccolti non hanno potuto sopperire alle necessità di cure di una persona malata e alla crescita di due bambini in tenerissima età». Affitti scaduti e bollette non pagate si sono accumulati nei mesi e con la loro mole «hanno costretto questa famiglia in tale stato di necessità che non sa più come andare avanti». Alla malattia si aggiungono dunque gravi disagi e vera e propria disperazione. Ora la famiglia sopravvive con piccoli aiuti della parrocchia, che però ha tanti altri casi da seguire. C'è la pensione della mamma di lui, ma non basta per tutti, ed è per questo che il parroco, insieme a Franco e Luana, confida nella generosità dei lettori di Avvenire: tutto è prezioso e più di tutti la vicinanza. Si può aiutare anche con un piccolo contributo, utilizzando il Conto corrente postale 15596208 intestato ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce", piazza Carbonari 3, Milano. Assegni intestati ad Avvenire, "La voce di chi non ha voce". Si può anche fare un versamento ad Avvenire Nei Spa - La voce di chi non ha voce - Banco Bpm Iban IT05Y0503401741000000012201