Una giovane coppia da Medjugorje con una parola scarna ma efficace
Volevano che il loro videoclip "Medjugorje" ( tinyurl.com/y9qm3kdz ), vidimato dal rilancio di Radio Maria, «fosse un pezzo essenziale. Poche cose, senza tante manie di perfezione. Una cosina breve, scarna». Così è: nelle riprese, fatte nel corso dell'ultimo Mladifest (1-6 agosto 2017: è la piccola Gmg che si tiene là ogni estate), come nella canzone «nata dopo... al ritorno». Che tuttavia restituisce con efficacia per me maggiore di altre, più ridondanti, prese di parola in proposito i tratti essenziali di questo «fatto spirituale-pastorale» di «gente che va lì e si converte, gente che incontra Dio, che cambia vita», come ha detto papa Francesco prima di promettere che, dopo il lavoro della Commissione Ruini e quello del suo inviato speciale monsignor Hoser, dirà «qualche parola». Non a caso, rovistando con un po' di calma nel sito dei Mienmiuaif, si scopre che nella loro storia personale e di coppia il pellegrinaggio a Medjugorje ha un ruolo decisivo. Anche se nel testo della canzone ci dicono semplicemente: «nelle mani stringiamo un'Avemaria» e: «chi viene qui, latte e miele».