E' molto più importante accendere una piccola candela che maledire l"oscurità.Forse qualche volta anche noi in questo spazio di riflessione ci siamo lasciati un po" abbandonare alla tentazione della lamentela pura e semplice. È, questo, un atteggiamento facile da adottare ed è per questo che è così comune: la politica è corrotta, la società è alla deriva, la religione è in crisi, i delitti si moltiplicano, la stupidità dilaga e così via in una lunga e inarrestabile litania di querimonie. Ebbene, pur non peccando di ingenuità o di indifferenza, si dovrebbe invece scegliere un diverso comportamento. È ciò che proponeva già cinque secoli prima di Cristo nei suoi Dialoghi il celebre maestro cinese Confucio con questo suo aforisma: se sei immerso nel buio, vale di più una candelina invece di mille fiammeggianti proteste contro l"oscurità.La lamentazione sterile è di solito l"alibi dei pigri i quali pretendono di essere liberati dai loro mali ma non muovono un dito per cominciare loro stessi a reagire. Le rimostranze infinite, il dissenso verboso, la lagnanza permanente nascondono un"inerzia e una debolezza di spirito e non sono certo indizio di sdegno nobile ma di codarda acquiescenza. Ecco, allora, la necessità di accendere anche solo una scintilla di luce e di deporre un seme nel terreno della storia. Il mare è fatto di un numero immenso di gocce ed è solo così che rivela la sua grandezza. L"immagine vale anche per il bene (e paradossalmente pure per il male): a furia di sottrarre gocce si dissecca l"alveo della giustizia, dell"onestà, dell"amore. Non fermiamoci a disapprovare soltanto, muoviamoci per trasformare e illuminare il mondo.