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Un vero poeta al rione Traiano

Vincenzo Gennarini mercoledì 20 marzo 2019
L'ostia consacrata è fonte di serenità per chi la riceve, soprattutto se rappresenta la congiunzione con la vita dei cosiddetti uomini "normali" da parte di chi, invece, almeno fisicamente, porta gravi handicap. È questo il caso di Sergio Guarino, poeta e scrittore del difficile rione Traiano a Napoli, costretto da sempre su una sedia a rotelle, fino alla sua scomparsa qualche anno fa, poco più che cinquantenne. Padre Giuseppe Fiorentino della parrocchia vincenziana della Medaglia Miracolosa gli portava ogni domenica la Comunione e il volto di Guarino, contratto dalle piaghe e dalle sofferenze, si distendeva tranquillo. Vogliamo qui ricordare Sergio perché egli avrebbe compiuto ora sessant'anni. E, soprattutto, perché la sua memoria accompagna il cinquantesimo anniversario della nascita dei primi isolati del rione Traiano con un profumo di umanità e di energia nella lotta contro camorra e droga."Vita guerriera": suona così il titolo del suo primo libro di poesia che vantava una prefazione di Luigi Compagnone. Questo "guaglione" del popolo, quest'uomo sulla carrozzina ch'era anche così riuscito a conquistarsi la libertà resta un esempio di come si possa vivere e passeggiare con dignità per le strade del rione Traiano, più che non, forse, nella Napoli della scettica borghesia.