«Insegnano i sapienti di Israele che cinque cose hanno in sé un sessantesimo d'altro: il fuoco, il miele, il sabato, il sonno e il sogno. Il fuoco ha in sé un sessantesimo della Gehenna (l'inferno); il miele ha un sessantesimo della manna; il sabato un sessantesimo del mondo a venire; il sonno un sessantesimo della morte, il sogno un sessantesimo della profezia. Se questa allegoria delle quote corrisponde al valore del sogno si comprende perché quando Dio vuol rivolgersi agli uomini si serva dei profeti». Così Erri De Luca in un delizioso volumetto di trent'anni fa che si intitolava: Una nuvola come tappeto. Il suo pensiero viene più che confermato dai testi biblici: «Se ci sarà un profeta, io, il Signore, in visione a lui mi rivelerò, in sogno parlerò con lui» recita Numeri. Se è vero, dunque, che sognatori sono i profeti, allora è a essere profeti che oggi invita tutti, con insistenza, il Papa: non smettiamo di sognare! C'è un ulteriore messaggio da parte di Francesco, nella Fratelli tutti: «I sogni si costruiscono insieme». Dei profeti sono i sogni ma l'impegno di tutti fa sì che non rimangano miraggi.