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Gregorio Magno. Un riformatore fedele alla tradizione

Matteo Liut lunedì 3 settembre 2018

Un pastore che seppe rinnovare la Chiesa, mantenendo salda la fedeltà alla tradizione e alla dottrina: è un modello più che attuale quello offerto da san Gregorio I, detto Magno, che fu Pontefice dal 3 settembre dell’anno 590 al 12 marzo dell’anno 604. Nato attorno al 540 da una famiglia senatoriale, alla morte del padre fu scelto come prefetto di Roma, ma lui preferì la vita monastica, divenendo poi abate del monastero di Sant'Andrea sul Celio. Salito sulla Cattedra di Pietro, nonostante la fragile salute, esercitò un saldo ministero nell’amministrazione della Chiesa, oltre che nell’azione caritativa e missionaria. Preziosa la sua opera normativa nel campo liturgico e del canto sacro: a lui si deve il nucleo di quello che diventerà il Messale Romano. Tra i suoi scritti ci sono anche opere di pastorale, morale, omiletica e spiritualità.

Altri santi. San Crodegango di Seez, vescovo (VIII sec.); beata Brigida di Gesù Morello, religiosa (1610-1679).

Letture. 1Cor 2,1-5; Sal 118; Lc 4,16-30.

Ambrosiano. 1Pt 1,1-12; Sal 144; Lc 15,8-10.