Un prete, uno schiaffo, un video: tanto interesse e due spiegazioni
Certo non è un bel vedere. Isabelle de Gaulmyn, sul suo blog "Une foi par semaine" ( tinyurl.com/y9mq8yb6 ), racconta che sabato mattina i giornali e la Rete non parlavano d'altro: un'indignazione su scala nazionale generatasi, annota acutamente, perché lo schiaffo è divenuto oggetto di un video. Data l'evidente sproporzione tra il fatto e l'eco che ha avuto, la domanda è: perché tanto interesse, perché divulgarlo così diffusamente? La risposta di Giovanni Marcotullio, che commenta il fenomeno su "Aleteia" ( tinyurl.com/y8jvsheu ), è che tanti devono aver visto riflesse nell'intemperanza del prete «le contraddizioni dell'amore parentale»: condividere le immagini e indignarsi sarebbe allora un (vano) tentativo di esorcizzarle. La risposta di Isabelle de Gaulmyn è che il prete, anche in una società largamente secolare come quella francese, rimane un punto di riferimento talmente forte che, se non è all'altezza, tutta la società, e non solo la minoranza che si identifica nella Chiesa, se ne sente toccata. Non posso fare a meno di chiedermi se l'una e l'altra interpretazione rimangono valide rispetto alla grande e giustificata eco che i preti suscitano quando si rendono colpevoli di ben più gravi violenze ai danni dei minori.