Un prete parla di Dio Amore nel linguaggio poetico digitale
Di sé in questi social dice cose diverse: «sono un prete felice con la poesia e i social, annuncio che Dio è Amore»; «sono un parroco di periferia, insegno religione»; «cerco di portare a tutti il messaggio che Dio è Amore... anche attraverso le mie poesie e la filosofia». Ma in tutti si definisce «il poeta dell'Amore», suggerendoci di andare su Spotify e ascoltare le sue poesie, che contano – lo dichiara lui stesso – qualche milione di stream e 1,6mila ascoltatori mensili. E in effetti, se di don Schena si apprezza la capacità di comunicare bene sui diversi registri con i quali le cose della fede percorrono gli ambienti digitali (dai commenti al Vangelo, alle brevi catechesi, alla raccolta di intenzioni di preghiera), è in questo linguaggio poetico che risiede la sua peculiarità.
Un parlare moderno, diretto, molto adatto ai social network sui quali viaggia, ma senza che vengano meno né la spinta evangelizzatrice, né la dimensione orante che lo sostengono. Come in "Vivi la vita", che scelgo perché è la prima che viene proposta da Spotify ( spoti.fi/3fFLHPm ) tra quelle "popolari", forte di quasi 43mila stream. Inizia con: «In questo tempo ho compreso più che mai / che la vita è un dono / non sprecarla inutilmente / non soffiarla verso terre deserte / ma vivila fino in fondo / non sprecare nemmeno un secondo» e finisce con: «Ama più che puoi, perché solo così vivi / solo così è vita / solo così sei tu / unico, irripetibile ai suoi occhi», gli occhi di Dio.