Rubriche

Un presidio sanitario

Erri De Luca mercoledì 14 agosto 2024
Al salone del libro di Torino ogni anno si allunga un po’ di più la fila sotto il sole. Le postazioni delle case editrici sono gremite, gli appuntamenti degli incontri pubblici lasciano fuori molte persone per limite di capienza. Vista dalle sue calorose giornate di maggio Torino è la capitale letteraria d’Italia. Il libro di carta e inchiostro conferma la sua durata di florido prodotto. Il suo formato, la sua consistenza resta insuperabile. Mentre tutto il sistema di comunicazione e intrattenimento si trasforma, il libro non subisce tempo. Anzi contiene quello del suo lettore, la distanza dal primo rigo all’ultimo. All’uscita rientra verso casa con la provvista delle prossime ore in compagnia di una storia. Il libro approfondisce l’unicità del lettore, le sue scelte di lettura lo rendono insondabile da indagini di mercato. È anarchico, indipendente, autore della propria libreria. Il Salone convoca a Torino gli Stati Generali della lettura e l’Italia sembra una repubblica fondata sui libri. Non lo è, però il fermento, il brulichio di gioventù che fruga tra gli scaffali, scatta una fotografia accanto a un autore, ascolta e pone domande ai relatori: questa manifestazione di ricerca, curiosità, interesse fa del libro e delle sue giornate un presidio sanitario. © riproduzione riservata