Il nuovo Documento di Economia e Finanza, da poco licenziato da Camera e Senato, si sofferma anche su aspetti della previdenza, senza tuttavia portarli a soluzione. La Commissione Lavoro della Camera ha colto l'occasione per auspicare un regime di flessibilità riguardo alle età di pensionamento, insieme a ragionevoli penalizzazioni per i trattamenti anticipati, misure che peraltro sono già in fase di studio del Governo. Altri interventi – richiama la Commissione – sono non più differibili ed attesi da migliaia di lavoratori e lavoratrici non lontani dal pensionamento:Cumulo. L'abolizione delle ricongiunzioni onerose (legge 122/2010) e la liquidazione di un unico trattamento pensionistico, in base a tutti i contributi versati in gestioni diverse, e il cui importo sia la somma delle quote riferite ai versamenti effettuati in ciascuna gestione.L'attuale regime di cumulo dei contributi, per chi ha già raggranellato il minimo di 20 anni in una sola gestione, richiede nella generalità dei casi un onere elevatissimo, simile a quello di un riscatto di laurea a fine servizio. E' mutato, tra l'altro, l'antico scenario dei cumuli a pagamento: è ora in campo il calcolo contributivo sulle pensioni con regole identiche tra gestione e gestione; si va realizzando una convergenza tra le regole ex Inpdap e quelle Inps che in passato hanno motivato il pagamento di elevati oneri per questo tipo di operazioni. Preme inoltre la vicenda di circa 400 mila lavoratori, attualmente iscritti all'Inps-regime privato e considerati in esubero nella revisione delle società partecipate secondo la riforma Madia, i quali dovrebbero rientrare nel regime ex Inpdap e ricongiungere a pagamento i contributi finora accreditati come dipendenti privati.Usuranti. La revisione delle disposizioni che regolano il pensionamento anticipato per gli addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e usuranti, una materia densa di regole minuziose e che oggi esclude categorie che di fatto ne hanno pieno diritto.In casa. La valorizzazione del lavoro di cura e di assistenza familiare, in specie delle donne, attraverso l'accredito di contributi figurativi presso l'Inps, anche allo scopo di contrastare le differenze di genere nei trattamenti di pensione. Si tratta di una misura in linea con le indicazioni della Commissione europea verso la costituzione di un "pilastro dei diritti sociali" dei cittadini della Ue.Povertà. L'incremento di misure contro la povertà, a favore delle persone e delle famiglie che versano in condizioni di povertà assoluta, con una chiara distinzione tra la spesa di carattere previdenziale e quella di carattere assistenziale.