Marco Pappalardo. Un "orto di famiglia" per l'integrazione
L'idea si fa ancora più interessante, perché chiunque può affittare annualmente un lotto di terreno di 60 metri quadrati e così prendere parte al progetto che mira a valorizzare la presenza di questi giovani e a dargli delle competenze professionali. Come funziona? Affittato il lotto, si scelgono le colture preferite tra quelle di stagione, cominciando subito dalle autunnali come cavoli, lattuga, cipolle, erbe aromatiche e tanto altro ancora; al contempo si incontra il giovane migrante che si prenderà cura di quell'appezzamento, dando in tal modo valore all'aspetto relazionale ed educativo; nel tempo, da casa, sarà possibile controllare i progressi delle piantine sulle pagine social della colonia, fino al momento della raccolta e del ritiro dei prodotti che non sono trattati chimicamente, interamente biologici e a chilometro zero.