Il Diario del Don. Un’iniezione di fiducia sentirsi così amati
La bella e intensa Festa degli Italiani ha messo a dura prova tutto il gruppo: siamo alloggiati lontani da Lisbona e qualcuno è venuto a dormire verso l’una di notte. Nulla di drammatico, per carità, ma stamane alla catechesi e a Messa si vedevano certe facce stanche. E siamo solo al terzo giorno! Comunque la giovane età è una gran cosa; da qualche parte hanno riserve di energia insospettabili (del resto, anche noi, all’età loro, nel secolo scorso...). La mattinata, alla fine, è filata via liscia.
E arriviamo quindi al primo grande appuntamento di questa Gmg, stress test per l’organizzazione, ma anche per i tantissimi ragazzi alla prima esperienza. Le preoccupazioni per arrivare in tempo, rimanere uniti e piazzarsi decentemente nell’area si sono rivelate esagerate. È vero che c’è voluta un’ora per raggiungere il capolinea della metro gialla e che, fermata dopo fermata, i treni si sono riempiti all’inverosimile, ma con un breve tratto a piedi e un po’ di pazienza si è potuti entrare nel settore assegnato, ben in tempo per l’arrivo di Francesco.
Non si vede molto, ma le parole del Papa si sentono benissimo. è un “kerygma”, un annuncio, di amore e fiducia per i giovani: «Dio ti chiama per nome, perché ti ama così come sei e si fida di te. Nella Chiesa c’è posto proprio per tutti». La grande scritta finale - “Il Regno di Dio si è avvicinato” - riassume uno stato d’animo: in questi giorni avverranno grandi cose! Grazie a Dio.