Oggi, a Bologna, si celebra la beatificazione di don Olinto Marella, e sarà una bella festa. Anche “Re-blog” (
bit.ly/36sSG9X ) vi prende parte annunciando, con un post, che “Il Regno”, in uno Speciale firmato da Fabio Ruggiero e distribuito durante la cerimonia, ne ha tratteggiato «il profilo biografico di fine intellettuale e di cultore della carità». Sabato prossimo, ad Assisi, si celebrerà la beatificazione di Carlo Acutis, e anche quella sarà una bella festa, specie se il nuovo beato, già candidato a «patrono di Internet», farà il «miracolo» di placare le discussioni esplose in Rete dopo l'esposizione del suo corpo ai fedeli e la relativa dichiarazione del vescovo mons. Sorrentino (
bit.ly/3leAbKJ ). Frattanto scopro che c'è un blog di cucina, “Mani di pasta frolla” (
bit.ly/3inyjxb ), che da qualche settimana si è «consacrato» a «ricette legate ai santi e a quelle nate all'interno dei monasteri», come spiega nel «Chi sono» l'autrice Michela Vitantonio, tanto da dichiarare nel sottotitolo che «un santo al giorno toglie la fame di torno». Mi viene così l'idea di tentare un gioco. Quale ricetta potrebbe mai essere associata a don Olinto Marella? E quale a Carlo Acutis? Per il primo, visto che lo ricordo chiedere l'elemosina davanti alle vetrine di una famosa salumeria del centro, mi viene da pensare a un piatto a base di mortadella: un affettato saporito, tipico della città in cui ha esercitato gran parte del suo ministero, ma che ben si accorda, per la sua semplicità a buon mercato, con la carità praticata e testimoniata da “padre Marella”. Per il secondo, considerata la giovane età e la solarità del suo carattere, mi immagino una pizza ben guarnita, naturalmente da asporto, ordinabile tramite una app che funziona alla perfezione. Una pizza da dividere, secondo il suo esempio, con chiunque ci troviamo accanto, dal compagno di scuola un po' appartato al senza tetto che vive nel quartiere ma che nessuno vuole vedere.