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Severino di Septempeda. Un eremita scelto dai fedeli come vescovo

Matteo Liut venerdì 15 maggio 2015
Scelto per la sua vita esemplare, modello non solo di una fede limpida ma anche di essenzialità: è questo lo scarno profilo che si riesce a ricostruire di san Severino. Dalla "Vita" scritta tra il VII e il IX secolo si sa che alla morte dei genitori, assieme al fratello Vittorino, rinunciò a una vita agiata e rinunciò a tutto quello che possedeva. Scelse quindi di vivere una vita ritirata, di solitudine, di penitenza e di preghiera sul monte Nero. Ma la sua fama di santità arrivò ai fedeli di Septempeda (che oggi grazie a lui porta il nome di San Severino Marche), che, rimasti senza un pastore, lo scelsero come guida spirituale e come vescovo. Secondo la tradizione il suo episcopato si svolse negli anni tra il 540 e il 545 e la sua morte avvenne nel momento in cui i Goti si apprestavano a conquistare il Piceno.Altri santi. San Simplicio, sacerdote; sant'Isidoro l'Agricoltore (1080-1130).Letture. At 18,9-18; Sal 46; Gv 16,20-23. Ambrosiano. Ct 2,17-3,1b. 2; Sal 12; 2 Cor 4,18-5,9; Gv 14,27-31a.