La carità, l’amore cristiano, può fare impresa e può generare un bene che non ha prezzo: la speranza. È un messaggio chiaro quello che oggi ci consegna Maria Crocifissa Di Rosa, al secolo Paola: un’altra economia è possibile, un mondo in cui le dinamiche economiche e sociali sono guidate dall’amore è davvero alla nostra portata. Basta cominciare dai piccoli gesti. Nata nel 1813, Paola Di Rosa era figlia di un imprenditore bresciano e di una nobile bergamasca. All’età di 11 anni rimase orfana di madre ed entrò quindi nel collegio della Visitazione per gli studi: qui emise il voto di castità al quale restò sempre fedele anche se il padre avrebbe voluto per lei un matrimonio. Mandata a dirigere una fabbrica di filati di seta di proprietà dal padre ad Acquafredda nella bassa bresciana, s’impegnò anche per organizzare aiuti per i bisognosi e l’istruzione religiosa femminile, aiutata da alcune ragazze. Il gruppo di donne lavorò anche per aiutare le vittime del colera del 1836, in due scuole per sordomuti, nella tremenda primavera del 1849, durante le «Dieci Giornate», quando la città si ribellò agli austriaci. Nel 1851 la comunità ottenne la prima approvazione come congregazione, col nome di Ancelle della Carità. Nel 1852, Paola Francesca pronunciò i voti e come religiosa diventa suor Maria Crocifissa. Morì a Brescia nel 1855. Pio XII la proclamò santa nel 1954.
Altri santi. Santa Virginia Centurione Bracelli, vedova (1587-1651); beato Carlo Steeb, sacerdote (1773-1856).
Letture. Romano. Is 48,17-19; Sal 1; Mt 11,16-19.
Ambrosiano. Ez 40,1-4;43,1-9; Sal 28 (29); Os 14,2-10; Mt 23,13-26.
Bizantino. 2Tim 1,8-18; Mc 2,23-3,5.
t.me/santoavvvenire