Vivo accanto ad una sana Fondazione, la presiede un prete, che assiste anziani e disabili, con rette quasi moderate. È l'azienda col maggior numero di dipendenti della città. La politica è messa come sappiamo, la Chiesa avrebbe delle straordinarie possibilità anche grazie alla forte credibilità di papa Francesco. Penso ai tempi in cui i cattolici fondarono le casse agrarie o banche popolari, nella stagione aurea. Ora che si va verso l'assistenza di un popolo di vecchi, cui si aggiunge l'immigrazione, è facilissimo che i grandi finanziamenti europei e nazionali finiscano alle cooperative della malavita. I cattolici, con uomini onesti e senza burocrazia, potrebbero gestire capitali, posti di lavoro e salvare l'Italia. Certo, i nemici peggiori sono gli stucchevoli baciapile e i non improbabili tentativi di infiltrazioni malintenzionate. Il motore giusto sta già nella lontana parabola del buon samaritano. Attualmente, le strutture cattoliche di assistenza e persino di ricerca sono presenti ed esemplari. Talvolta, la tentazione è di cedere queste opere come se non si trattasse della centralità del ruolo della Chiesa. Gruppi politico-finanziari sperano nel fallimento interessato di tali realtà per comprare tutto al prezzo della loro voracità. C'è posto per una scommessa.