Un assurdo sogno
Ma il metrò era bloccato, e arrivavano auto stracariche, e gente a piedi con i passeggini, e perfino un gatto, in una gabbietta in mano a una bambina. Finito il carburante, nei distributori. La bolgia attorno ai pochi autobus, le madri con i bambini che implorano aiuto. Bisogna essere forti, o fortunati, per partire. Per dove? Il Sud, si sente dire, in Calabria, per imbarcarsi, e varcare il Mediterraneo con traghetti, pescherecci, gommoni. Mazzette di euro gonfiano le tasche: contanti, occorrono, per pagare.
Ci salveremo? I gommoni stracarichi, nella notte nera del mare. Le onde che si alzano, la rotta incerta, i bambini che piangono. Gira voce, poi, che in Tunisia non ci faranno sbarcare, che siamo in troppi. L'angoscia delle donne incinte, e dei vecchi, che pensano: mi abbandoneranno.
Che sogno assurdo ho fatto. Ma era poi un sogno? Siriani, afghani, eritrei, da anni sono costretti a fuggire. Ho sognato la realtà : semplicemente, in un incubo, capovolta.