Rubriche

Tv2000 fa scoprire la Casa degli Italiani

Andrea Fagioli martedì 4 giugno 2019
Da quando è nata la Repubblica, il 2 giugno 1946, il Quirinale è diventato “La casa degli italiani”, stando almeno alla felice definizione di Carlo Azeglio Ciampi. In precedenza, con i suoi quattrocento anni di storia, è stato il Palazzo dei Papi (ne ha ospitati trenta) e la Residenza dei Savoia per quattro re. Non esiste al mondo un palazzo presidenziale così ricco di arte, storia, natura e vita. E grazie a Tv2000, dall'altro ieri, a chiusura della Festa della Repubblica, lo conosciamo in ogni suo angolo. Un plauso, pertanto, all'accurato speciale di oltre due ore, intitolato appunto La casa degli italiani, frutto di un anno di ricerche e tre mesi di riprese. Scritto da Stefano Coltellacci, curato da Concetta Malatesta, con la supervisione editoriale di Monica Mondo, la regia di Maurizio Carta e la conduzione di Paola Saluzzi, che anche in questa circostanza, con lo stile che ben conosciamo, si muove disinvolta tra le meraviglie del palazzo approfittando persino di un passaggio sull'“Apetta presidenziale” donata dalla Piaggio a Giorgio Napolitano e che l'allora presidente non aveva mai usato. Questo per dire delle curiosità e degli aneddoti raccontati dal documentario, anche con l'ausilio di preziosi contributi di repertorio dell'Istituto Luce, oltre l'affascinante percorso tra centodieci mila metri quadrati, milleduecento stanze, giardini e fontane, senza trascurare gli innumerevoli orologi d'epoca o la grande cucina dove sui fornelli finiscono solo prodotti rigorosamente italiani. Con in mano un moleskine, così poco tecnologico ma particolarmente intonato con la classicità e la bellezza del luogo, la Saluzzi ci guida dal famoso Torrino delle tre bandiere (il punto più alto di Roma) fino alle stalle della vicina sede dei Corazzieri con gli eleganti cavalli da parata, quelli che proprio il 2 giugno scortano il Capo dello Stato sui Fori Imperiali e che per non spaventarsi al passaggio delle Frecce Tricolori vengono abituati, con una registrazione sonora, al boato dei jet durante l'addestramento in caserma. Anche questo lo abbiamo appreso domenica sera partecipando al viaggio televisivo in un «Quirinale come non l'avete mai visto», grazie anche all'ottima tecnica delle riprese.