Tutto pronto per la vendemmia: l'annata è buona e l'export può crescere
Un dato positivo c'è già. Coldiretti ha fatto notare che le esportazioni sono cresciute del 5,9% rispetto allo scorso anno. Cosa buona, soprattutto pensando che buona parte della ricchezza enologica nostrana si forma oltre confine. I produttori hanno comunque da affrontare non solo la concorrenza avversa (e non sempre leale), ma anche i sommovimenti di politica economica internazionale. La guerra dei dazi fra Cina e Usa può forse avere ripercussioni anche sulle nostre vendite; più in generale il vento protezionistico che sta attraversando il mondo non è quello che ci vuole per le vendite all'estero delle nostre etichette. I coldiretti se la prendono anche con gli accordi che l'Europa sta stipulando con alcune aree di mercato. «A preoccupare per il futuro – ha spiegato una nota –, sono i rischi connessi agli accordi internazionali siglati, o in via di definizione, dall'Unione Europea, dal Ceta con il Canada fino al Mercosur con i paesi sudamericani, dove sono centinaia le Doc italiane che potrebbe rimanere senza tutele». È una lotta dura su tutti i fronti quella che aspetta i vitivinicoltori dello Stivale verde.
A fare ben sperare per ora sono i primi numeri previsionali. Sempre secondo Coldiretti, ci si aspetta una vendemmia più alta del 10-20% rispetto a quella del 2017. Le proiezioni dell'Osservatorio del vino dell'Unione italiana vini (Uiv) e dell'Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (Ismea), stimano una produzione variabile su una forbice di 47-49 milioni di ettolitri, ma comunque nettamente superiore ai 42 milioni dello scorso anno. Confagricoltura indica una buona qualità e aumenti tra il 5 e il 25% a seconda della regioni. Una «buona vendemmia, salvo imprevisti meteo», in particolare per il Veneto e per il Nord Est, è delineata da Veneto Agricoltura, con una produzione in aumento (+12/15%, ma con punte anche superiori) e di buona qualità. Rimane poi il quadro consolidato di fondo che descrive un settore che vale oltre 10,6 miliardi di fatturato, che offre lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone tra quelle impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale e quelle presenti in attività connesse e di servizio, che conta circa 310mila aziende agricole, quasi 46mila aziende vinificatrici su una superficie a vite di 652mila ettari.