Organizziamo un banchetto di briciole per ben celebrare la festa di tutti i santi. Quella briciola dello scrittore Léon Bloy che diceva: «C’è una sola tristezza, quella di non essere santi». Quella del suo compatriota Paul Claudel che nel suo diario spirituale ci ricorda: «Il segreto della santità è lasciar fare a Dio e cessare di essere di alcun ostacolo alla sua santa volontà». Per aggiungere: «È una fiducia ingenua». La briciola apportata dalla poetessa portoghese Sophia de Mello Breyner Andresen: «La poesia è offerta a ogni persona solo una volta e l’effetto della negazione è irreversibile. L’amore è offerto raramente e, colui che lo nega alcune volte, non lo incontrerà mai. Invece la santità è offerta a ogni persona ogni giorno e per questo coloro che rinunciano alla santità sono obbligati a ripetere la negazione tutti i giorni». La briciola che ci è stata data da papa Francesco nell’esortazione apostolica Gaudete et exsultate, che nel parlare della «santità della porta accanto» o della «classe media della santità» insiste su come «lo Spirito Santo riversa santità dappertutto». O quella saporosissima briciola di Paolo nella Lettera agli Efesini: «Che […] siate in grado di comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e la profondità, e di conoscere l’amore di Cristo che supera ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienezza di Dio» (Ef 3,17-19).
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