Idelitti di Erba, Avetrana e Garlasco, poi il Giallo Pantani e ora L'enigma del Mostro di Firenze. Continuano su Nove gli speciali di Tutta la verità dedicati ai più controversi fatti di cronaca. I primi due sono stati affrontati nella scorsa stagione televisiva. Il caso dell'omicidio di Chiara Poggi ha invece aperto il nuovo ciclo che per il momento ha offerto la puntata più interessante con la ricostruzione delle circostanze misteriose che avvolgono la morte di Marco Pantani, “Il Pirata”. Gli appassionati di ciclismo lo ricordano bene. I suoi scatti in salita erano micidiali. «Aveva la dinamite nelle gambe», ha detto qualcuno. A fermarlo non furono gli avversari, ma i giudici dell'antidoping mentre stava per vincere il suo secondo Giro d'Italia consecutivo. Il controllo rilevò alti valori di ematocrito che i più ritengono manomessi per favorire un colossale giro di scommesse organizzato dalla camorra. Da quel colpo Pantani non riuscì a risollevarsi. Fu trovato morto qualche anno dopo in un residence di Rimini. Il documentario segue così il doppio racconto dell'accusa di doping nel 1999 e della morte nel 2004, ricostruendo i fatti ed evidenziando i punti oscuri di entrambe le vicende, per ipotizzare verità diverse rispetto alle ricostruzioni ufficiali. Questa è infatti la linea editoriale che unisce le varie inchieste. Tutta la verità punta proprio sulle contraddizioni delle indagini e dei processi per sostenere ad esempio l'innocenza dei coniugi Romano a proposito della strage di Erba. In questo senso il rischio può essere quello di gettare discredito sulla giustizia, sia pure con parte di ragione documentata. Per il resto le inchieste sono fatte bene, sia per la ricostruzione dei fatti con la documentazione filmata, sia per le testimonianze raccolte, tanto che per alcune c'è addirittura bisogno di due puntate. È il caso del documentario di Cristiano Barbarossa, Fulvio Benelli e Antonio Plescia sugli otto duplici delitti (e nessun colpevole) attribuiti al fantomatico maniaco di Firenze di cui martedì è andata in onda la prima parte e stasera alle 21,25 è in programma la seconda. Almeno una dozzina le persone intervistate tra magistrati, giornalisti e persino testimoni diretti.