Trento, al Villaggio SOS accolte madri nigeriane
Quattro donne nigeriane con i loro quattro bambini (uno dei quali venuto alla luce in Italia) hanno potuto riprendersi dalla fatica e dall'ansia del loro viaggio sui barconi grazie all'ospitalità della famiglia allargata del Villaggio. Dove questa volta la figura perno della mamma – anima educativa di ogni nucleo SOS – è rappresentata da una donna africana, con l'aiuto discreto degli operatori SOS che rinnovano così la loro tradizione d'accoglienza avviata negli anni Sessanta.
«Il Villaggio non poteva non fare la sua parte», osserva il presidente Alberto Pacher, già sindaco della città. «Perché questo progetto sia efficace serve l'aiuto di tutta la collettività», anticipa il direttore Giovanni Odorizzi, dentro la progettualità di un anno. Un esempio per quanti – Comuni e privati – fanno ancora fatica ad accogliere: aprire una casa o una porta in più – rendere il proprio Villaggio un mondo – è possibile anche laddove si affrontano ogni giorno le conseguenze del disagio infantile.