Tredicesima, esclusi Reddito e 80 euro
In genere la legge e i contratti di lavoro stabiliscono che la tredicesima mensilità non viene intaccata dalle ferie, dalle festività e dai permessi retribuiti. Sono garantiti anche i periodi di astensione obbligatoria per maternità e, nei casi previsti, anche per paternità, oltre ai periodi di malattia e di infortunio (solo per i giorni detti "di comporto" indicati dal contratto) e per eventi minori (come il congedo matrimoniale, il richiamo alle armi o la cassa integrazione a orario ridotto).
La tredicesima spetta anche a colf e badanti, mentre è esclusa per i collaboratori e per tutte le figure del lavoro autonomo. La gratifica natalizia non spetta quando non esiste il diritto alla retribuzione ordinaria. Ovviamente questo si verifica per i periodi di disoccupazione, per i permessi e per le aspettative non retribuite.
Una recente sentenza della Cassazione ricorda che anche il pagamento della tredicesima è soggetto ad un termine di prescrizione. Questa scatta dopo 3 anni a partire dalla data di cessazione del rapporto di lavoro. Si tratta, in particolare, della cosiddetta "prescrizione presuntiva" perché si presume che, essendo trascorso molto tempo, il lavoratore sia stato regolarmente compensato.
RdC e 80 euro. Quest'anno va chiarito che la tredicesima non spetta sul Reddito di cittadinanza, malgrado l'auspicio di diversi titolari di questo assegno. Il Reddito in-fatti è un sussidio assistenziale, che viene corrisposto in attesa che il Centro per l'Impiego riesca ad offrire un posto di lavoro. Solo con una nuova occupazione sorge il diritto ad un trattamento economico comprensivo di una tredicesima mensilità.
Anche il bonus degli 80 euro non si aggiunge alla tredicesima. La legge infatti non ha previsto espressamente un doppio bonus sul mese di dicembre pur essendo col-legato alla retribuzione da lavoro dipendente.