La luce di Dio mostra a ogni essere umano chi è veramente: se impareremo a guardarci con gli occhi del Signore saremo in grado di cogliere l'infinito amore che anima l'intera creazione. La festa liturgica odierna, tratta dal noto racconto evangelico della trasfigurazione del Signore sul monte Tabor davanti agli occhi degli apostoli Pietro, Giacomo e Giovanni, ci invita a non temere di immergerci nella vita di Dio, perché solo in essa tutto ha senso. Va letta in questa direzione anche la presenza sul Tabor di Mosé e di Elia, immagini della Legge e dei Profeti che hanno preparato lungo la storia la strada al Messia. Pietro, però, fa fatica a comprendere che la visione cui sta assistendo non è un rifugio dove nascondersi e vivere in estasi, ma la fonte che rivela l'identità di Cristo e alimenta così la missione in mezzo agli uomini, quella di annunciare a tutti il Figlio di Dio risorto.
Altri santi. Sant'Ormisda, papa (VI sec.); beato Carlo Lopez Vidal, martire (1894-1936).
Letture. Dn 7,9-10.13-14; Sal 96; 2Pt 1,16-19; Mt 17,1-9.
Ambrosiano. 2Pt 1,16-19; Sal 96 (97); Eb 1,2b-9; Mt 17,1-9.