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Tra Modena Nord e Predappio due raduni, due diversi disagi

Umberto Folena martedì 1 novembre 2022
Che cosa sarà più grave, il rave party di Modena Nord o l’annuale raduno fascista di Predappio? Che cosa ci deve preoccupare di più, chi si sballa di techno o di saluti romani, e sempre sballo è? In questa indefinibile disfida tra due evidenti forme di disagio si sono misurati i quotidiani di lunedì 31. Il tutto amalgamato nell’annunciato giro di vite sulla sicurezza dove convergono pure gli sbarchi. Il “Corriere” invia a Modena Andrea Pasqualetto che osserva, ascolta (munito di tappi, speriamo per lui) e riferisce, con tanto di riuscite onomatopee, «bum bum bum»; il dettaglio più interessante, che forse è il nocciolo della questione, nocciolo ideologico e politico, è nel sommario: «Questa è libertà, noi non ce ne andiamo». Questo abnorme concetto di libertà, sconfinato nell’arbitrio e nel menefreghismo, da dove arriva? Come si è insinuato nelle menti e nei corpi di tanti italiani? E come far sgombrare pacificamente, senza incidenti né morti e feriti migliaia di impasticcati? Chiamiamo l’esercito?
Domande con le quali ieri si sono misurate le autorità locali incalzate dal ministro. Due pagine il “Corriere” dà a Modena; due colonne di taglio medio ai nostalgici in nero, chiamiamoli così: «Saluti romani e fez. Duemila nostalgici sfilano a Predappio». Già, quanti erano esattamente? Duemila anche per la “Repubblica” che sottolinea la presenza di «svastiche e celtiche», «quasi duemila» per la prudente “Stampa”, duemila anche per il “Fatto”, il “Giornale” di Predappio non parla proprio, quattromila per “Libero” che con Massimo Sanvito dirotta l’esecrazione dai fissati con il fascismo alla sinistra fissata con l’antifascismo: «I piddini si sono scatenati in una sfilza di mirabolanti dichiarazioni»; annota e sottolinea che «a Predappio le camicie nere sfilano da sempre, anche nell’ultimo decennio in cui la sinistra ha governato» e dà spazio a Salvini secondo il quale «parlamentari Pd difendono i rave party illegali e si preoccupano per il ritorno alla legalità». Opposti titoli su questo «ritorno alla legalità». “Giornale”: «La festa sta finendo». “Libero”: «Pugno duro. Finalmente». “Fatto”: «Piantedosi è pronto a manganellare gli “hippy” di Modena». Due volte compare «stretta». “Messaggero”: «Stretta di Piantedosi sui rave party»; “Stampa”: «La stretta del Viminale». © riproduzione riservata