Confesso di far parte di quello strano esercito di italiani che, ogni martedì sera, non prenderebbero impegni fuori casa per nulla al mondo. Perché considero "Gomorra-La serie" – la fiction di culto tratta dal romanzo di Saviano e venduta da Sky Italia in 60 Paesi al mondo – un prodotto tv unico nel suo genere, capace di svelare ai telespettatori il "mondo parallelo" della camorra attraverso un racconto crudo e libero da ogni ipocrisia, popolato da personaggi, valori e regole che non hanno cittadinanza nel mondo ufficiale. La vera forza di Gomorra sta, in realtà, in un'assenza: nel romanzo di Saviano e nella fiction non esiste la classica contrapposizione tra bene e male, buoni e cattivi, eroi e vigliacchi. C'è soltanto una realtà terribile e totalmente pervasiva, caratterizzata da un'unica dimensione: una sorta di male assoluto, che si regge sul rovesciamento di tutti i canoni tipici della nostra vita quotidiana.Se tutto questo è vero, una domanda sorge spontanea: siamo sicuri che Gomorra non rischi di impressionare e "condizionare" ragazzi che vivono in realtà simili a quella raccontata dalla fiction – almeno per livello di degrado e per latitanza dello Stato – proponendo un modello di vita, o addirittura di riscatto, da emulare? Si potrebbe rispondere che la criminalità organizzata prospera proprio nel silenzio e nell'oblìo, e che racconti come questo servono a creare nella società la consapevolezza e gli anticorpi che servono a combatterla. E che in Gomorra, in effetti, non c'è alcuna esaltazione dei protagonisti del racconto, né si cerca di favorire processi di identificazione con chi vive la vita reale.Ma la risposta migliore a questi dubbi, e alle polemiche che inevitabilmente stanno accompagnando la messa in onda della serie tv, l'ha data Cristina Donadio, la bravissima attrice che nella serie interpreta il personaggio (tra i più feroci) di Scianel, reggente di una delle piazze di spaccio di Scampia. In tv il suo volto e le sue parole fanno paura, trasmettendo una crudeltà senza limiti. Ma parlando di legalità a un gruppo di studenti ad Ercolano, l'attrice ha voluto evitare ogni celebrazione di sé e della serie televisiva mettendo in guardia i giovani che la ascoltavano. «Attenzione, noi non siamo degli eroi. Siamo l'espressione massima dell'orrore», ha affermato dal palco. «Ricordatevelo».@FFDelzio